martedì 15 giugno 2010
Tangenti, blitz della Finanza in manette un funzionario Enìa
Quattro persone sono state arrestate per corruzione nell'ambito dell'operazione 'Green money', condotta nelle ultime ore dalla Guardia di Finanza di Parma in città e provincia. Si tratta di Nunzio Tannoia, funzionario dell'Enìa di Parma, e Alessandro Forni, Francesco Borriello e Gian Luca Allodi, tre imprenditori, accusati di aver pagato tangenti per diverse migliaia di euro per aggiudicarsi appalti di manutenzione del verde pubblico assegnati a prezzi gonfiati
GUARDA Il video della consegna delle mazzette
(http://tv.repubblica.it/edizione/parma/tangenti-il-video-dello-scambio/48692?video=&pagefrom=1&ref=HREC1-6)
di MARIA CHIARA PERRI
La bustarella passa dalle mani dell'imprenditore a quelle del funzionario Enìa, seduto nel suo ufficio, e quell'appalto per la manutenzione delle aiuole diventa d'oro. Un collaudato sistema di corruzione è stato smantellato all'alba di oggi dalla Guardia di Finanza di Parma con l'arresto nelle proprie abitazioni di Nunzio Tannoia, nocetano responsabile del settore Atd della municipalizzata, e degli imprenditori Alessandro Forni e Gian Luca Allodi, residenti a Parma, e Francesco Borriello di Casal di Principe. Così si è chiusa l'indagine "Green Money", che dall'aprile del 2009 ha documentato, grazie ad intercettazioni ambientali e telefoniche, come ogni lavoro per il verde pubblico in città fosse assegnato a prezzi gonfiati a dismisura e previa consegna di cospicue tangenti.
Tannoia, il funzionario pubblico finito in manette, nel 2005 diventa responsabile del servizio Atd preposto alla manutenzione ambientale per conto del Comune. Da allora, i costi per ogni servizio - dalla manutenzione del parco ducale, delle aiuole nelle rotatorie e delle panchine, fino alla pulizia del greto del torrente Parma e ad interventi straordinari per danni del maltempo - aumentano a dismisura rispetto agli anni precedenti. In seguito ai controlli fiscali della Guardia di Finanza la Procura decide di aprire un'indagine. I sospetti vengono presto confermati dalle registrazioni ambientali: grazie all'installazione di microcamere e microfoni nell'ufficio dell'addetto, Tannoia viene ripreso più volte mente intasca bustarelle direttamente dalle mani degli imprenditori arrestati. Gli importi delle tangenti vanno dai 4mila ai 7mila euro. I corruttori venivano poi debitamente ricompensati con pagamenti spropositati rispetto ai lavori eseguiti. In alcuni casi, venivano persino fatturati servizi mai svolti. Per dare l'idea del giro d'affari milionario a spese dei conti pubblici, nell'anno 2007 una delle imprese coinvolte ha fatturato un milione e mezzo di euro solo grazie agli appalti di Enìa. Inoltre, tra gli imprenditori c'era chi aveva iniziato l'attività solo dopo che Tannoia era stato promosso all'Atd. Appalti che nella maggior parte dei casi non venivano assegnati seguendo le norme per gli enti pubblici, ma grazie a procedure semplificate "d'urgenza", anche quando di urgente non vi era nulla. Il pm Paola Dal Monte ha richiesto la custodia cautelare in carcere per tutti i membri del sodalizio criminale e gli arresti sono stati eseguiti nel corso della notte dai militari del Nucleo di polizia tributaria. Sono ancora in corso le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati.
Nel fare i complimenti alle Fiamme Gialle per l'impegno profuso nelle indagini, il procuratore Gerardo Laguardia ha sottolineato che la nuova legge sulle intercettazioni avrebbe di fatto reso impossibile il completamento dell'operazione: "Se avessimo potuto registrare solo per 75 giorni, come dice il disegno in fase d'approvazione, avremmo documentato solo un caso di corruzione. Le intercettazioni sia ambientali che telefoniche sono state fondamentali per scoprire questo consolidato sistema criminale". Lo conferma il colonnello Guido Mario Geremia, comandante della Gdf di Parma: "Senza l'ausilio di mezzi tecnici sarebbe stato molto difficile provare i passaggi di tangenti, che avvenivano con cadenza periodica. I lavori infatti venivano regolarmente fatturati, anche se a prezzi gonfiati e anche per servizi inventati". Questo filone d'indagini, dice il procuratore, è ormai concluso e non si prospetta il coinvolgimento di altri dipendenti di Enìa, che ha già dato mandato a un legale per la propria tutela come parte lesa e ha disposto la sospensione del servizio e della retribuzione per Tannoia. Questo caso ricorda l'imponente operazione delle Fiamme Gialle che portò all'arresto di diversi funzionari dell'Arpa, di consulenti ambientali e di un ufficiale della Gdf. Il caso però è differente: allora si trattava infatti di concussione ai danni degli imprenditori, a cui veniva richiesto denaro per non ostacolare la loro attività. Il "Green money", invece, arricchiva tutti a spese dei contribuenti.
(11 giugno 2010)
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/06/11/news/tangenti_blitz_della_finanza_in_manette_un_funzionario_ena-4744666/
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